L’eutanasia è una forma di suicidio o di omicidio legalizzato, la cui orrenda realtà resta evidente nonostante il pesante maquillage fatto di definizioni ipnotiche e di presentazioni falsamente compassionevoli. Infatti, secondo una ben nota e collaudata tecnica – la “finestra di Overton” – messa in atto per abbassare il livello di repulsione che scatta naturalmente in ciascuno di noi di fronte a realtà aberranti, e che provoca l’immediata reazione, l’eutanasia viene propagandata come “pietoso rimedio”, dolce morte” o “uscita dignitosa”. Persone in perfetta buona fede, animate da sincera compassione per chi soffre, sono indotte a pensare che procurare a se stessi o a una persona cara una morte “dolce” e “dignitosa” possa essere non solo un atto lecito ma addirittura preferibile ed auspicabile, in caso di malattie lunghe e/o inguaribili. Per confutare questa follia, dovremmo addentrarci nell’analisi dell’ideologia totalmente anti-umana che trova espressione nell’eutanasia, e della cultura materialistica che ne è alla base, la quale attraverso il “giovanilismo”, l’efficientismo, il sensualismo, lo “scientismo” cerca di convincere l’uomo post-moderno di essere in grado…
Leggi tutto La “dolce morte” di Terri Schiavo